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Benessere
Lunedì 29 Ottobre 2018
INTESTINO: RICETTE DI BENESSERE PER IL NOSTRO SECONDO CERVELLO.

A cura di Nicole Puglisi, Erborista Biosapori Bassano del Grappa

Povero intestino, preda di ansia, agitazione, nervosismo, tensioni emotive ed emozioni non espresse o non elaborate, oltre che soggetto alle conseguenze dei nostri errori alimentari e di quelle abitudini che appesantiscono e infiammano la nostra “pancia”! Errori di cui spesso non siamo consapevoli, perché non tutti sanno che l’intestino è il nostro “secondo cervello” e tutto ciò che accade nel nostro corpo, sia fisicamente che in termini di emozioni, ha ricadute importanti sul suo benessere e sul suo funzionamento, e viceversa.

Data questa premessa, è evidente come non vi sia una risposta semplice e immediata alle problematiche intestinali, dato il gran numero di fattori coinvolti e la diversità dei sintomi che le caratterizzano. Conoscere meglio questo organo è, quindi, il primo passo per prevenire alcuni dei disturbi che lo colpiscono, adottando un approccio che tenga conto della persona nella sua totalità di corpo, mente ed emozioni.

Uno dei disturbi che i clienti mi riportano più frequentemente in fase di consulenza è “mi sento sempre così gonfia, anche se non mangio nulla!”, che è uno dei sintomi tipici di quella che viene definita sindrome dell’intestino irritabile (IBS), la quale annovera altri sintomi, la cui presenza e intensità può variare da soggetto a soggetto, come ad esempio dolori e crampi addominali con stitichezza, oppure diarrea (senza dolori significativi) o alternanza di stipsi e scariche. Alcune statistiche mediche ufficiali riportano che circa il 30% della popolazione italiana soffre di questa sindrome e i soggetti maggiormente colpiti sono le donne (7 su 10) appartenenti ad una fascia di età media. Per la maggior parte delle persone la IBS rappresenta una condizione cronica, per cui l’intestino perde la capacità di contrarsi e rilassarsi in maniera coordinata. In caso di contrazioni più forti e più lunghe del normale, il cibo viene spinto più velocemente nell’intestino, determinando la formazione di gas e diarrea; in altri soggetti, al contrario, il transito risulta rallentato, con conseguente insorgenza di stipsi.

I sintomi dell’IBS possono essere confusi con quelli relativi a specifiche e gravi intolleranze alimentari; in realtà, come riportato da numerosi studi, si tratta di una transitoria ipersensibilità di lieve entità ad alcuni cibi tra i quali, ad esempio, i cereali contenenti glutine, un gruppo di zuccheri scarsamente assorbibili e notevolmente fermentabili (oligosaccaridi, disaccardi, monosaccaridi e polioli), prodotti caseari, caffè, tè o agrumi.

La dieta, dunque, ha un ruolo decisivo nel trattamento dell’IBS e per questo il primo consiglio è quello di scegliere alimenti il più possibile naturali, biologici, freschi, non conservati. Attenzione anche al modo in cui si mangia, al luogo e alla compagnia, perché tutto contribuisce a farci assimilare meglio o peggio il cibo e a trasformarlo o meno in energia vitale. E’ fondamentale non solo nutrire il corpo in maniera consapevole e sana, ma anche rendere l’atto del mangiare un momento piacevole, concedendogli il giusto spazio e attenzione.

Nutrire il corpo in maniera consapevole significa comprendere che le abitudini alimentari, l’abuso di farmaci anti-acido o lassativi meccanici, il consumo eccessivo di alcol e il fumo di sigaretta modificano la salute e il delicato equilibrio del nostro intestino e dei suoi “abitanti”, danneggiando sia le cellule della sua mucosa che i batteri del nostro microbiota. E’ necessaria, quindi, una buona integrazione con probiotici e prebiotici per rendere la flora batterica intestinale equilibrata e di ottima qualità, mediante colonizzazione diretta dell’intestino da parte di integratori contenenti un numero sufficientemente elevato di microrganismi probiotici vivi e attivi in grado di raggiungere l’intestino, moltiplicarsi ed esercitare un’azione positiva sulla microflora intestinale presente, amplificando quest’ultima con l’aiuto di prebiotici che favoriscono selettivamente la crescita e l’attività dei batteri probiotici.

Nel trattamento dell’IBS vengono anche suggeriti numerosi integratori alimentari e alimenti funzionali come curcuma, zenzero e omega-3 per le loro proprietà antinfiammatorie, nonché alcune vitamine che nel soggetto con IBS, soprattutto nella fase acuta, possono essere carenti per uno scarso apporto nutrizionale tipico del periodo di acuto e per un cattivo assorbimento di rilevanza clinica innescato dalla cronicizzazione del sintomo.

Magnesio, ferro, zinco, selenio, cromo e manganese giocano un ruolo fondamentale nel mantenimento della normale funzione dell’ecosistema intestinale e sono quindi da integrare, se necessario.

Non da ultimo, importante l’utilizzo di fitoterapici come tisane e altre formulazioni galeniche che diventano fondamentali nel trattamento dei sintomi tipici dell’IBS, in particolare due piante la cui efficacia è sostenuta da letteratura e studi clinici: in primis menta piperita, per la sua attività antispastica descritta nella Farmacopea ufficiale, e passiflora, per la sua virtù ansiolitica ed antispastica. Non dimentichiamo poi l’altea (antinfiammatoria), la malva (emolliente), la camomilla (miorilassante) e tutte le piante ad azione carminativa (riduzione dei tipici gas intestinali) della famiglia delle Apiaceae come finocchio, anice verde, carvi, etc.

Concentrarsi solo sulla comparsa dei sintomi fisici, anche alla luce di quanto premesso, non è però sufficiente e la medicina ufficiale ritiene che moltissime malattie abbiano cause multifattoriali, anche intimamente correlate. Il sintomo può essere una spia di una esigenza di cambiamento che non riguarda solo la nostra alimentazione, ma una dimensione più connessa al nostro mondo interiore. Importante che ognuno di noi adotti personali misure di “decompressione” dallo stress della vita moderna, che intraprenda progetti che donano “senso e significato” alla nostra esistenza individuale e attività che, se svolte con costanza, possono avere come effetto una migliore gestione dello stress, ad esempio lo yoga, esercizi di respirazione, sedute di biodanza o pilates, momenti di svago o volontariato, una buona lettura, un bagno caldo e un massaggio arricchiti dalle note profumate di qualche goccia di olio essenziale, scelto con cura in base alle sue proprietà e al beneficio che si vuole trarre.

La salute non è solamente “assenza di sintomi” o addirittura di malattia, ma è frutto di una cura quotidiana di noi stessi, della ricerca di armonia ed equilibrio tra corpo, mente, emozioni e ambiente esterno.


A cura di Nicole Puglisi, Erborista Biosapori Bassano del Grappa




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