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Benessere
Mercoledì 20 Novembre 2019
CHE CIOCCOLISTA SEI?
Scoprilo con Cristina Ferrari, Erborista Biosapori Vicenza Via Quadri, Farmacista, Health&Nutritional Coach

Il cioccolato è uno dei protagonisti d’eccellenza dei mesi autunnali. A ottobre e novembre le città italiane pullulano di manifestazioni e fiere dedicate al cioccolato, che torna ad essere attrattivo negli scaffali dei negozi dopo la pausa estiva. Se per alcuni il rapporto con il cioccolato è confinato a questo periodo dell’anno e ad occasioni particolari, per altre persone (inclusa la sottoscritta) questo amore non tramonta mai, non importa in che forma o in che stagione. Tuttavia, bisogna fare un po’ di chiarezza quando si parla di “desiderio irrefrenabile di cioccolato” o di vera a propria “dipendenza da cioccolato”.

Avete mai riflettuto sulla forma di cioccolato che vi attrae di più in generale o in determinati periodi? Di cosa non potete fare a meno: cioccolato spalmabile, biscotti al cioccolato, gelato, budino, tartufo, cioccolatini, barrette, torte, cereali?

Sembra un gioco, e un po’ vogliamo divertirci parlando di un argomento tutt’altro che frivolo, perché non tutti sanno che capire che tipo di “cioccolista” si è può aiutare a scoprire la causa della propria “dipendenza” e che la voglia di cioccolato può nascondere molto di più.

Perché ci piace il cioccolato?

Alcune persone mangiano il cioccolato solo in certi momenti: nei mesi invernali, per tirar su l’umore durante questa stagione buia, durante le festività, dove è disponibile in abbondanza, oppure, come nel caso delle donne, prima del ciclo, per questioni ormonali.

La carenza di magnesio, che riguarda molte persone, può essere un motivo inconsapevole di consumo di cioccolato, che ne è ricco.

Alcune persone mangiano cioccolato per provare emozioni positive, le quali sono indotte dalla feniletilammina, sostanza chimica che il cervello secerne anche nelle fasi di innamoramento e che svolge un ruolo simile alla serotonina*. Delusioni d’amore, senso di solutine o, al contrario, passione ed erotismo inducono a tuffarsi nel cioccolato in cerca di sentimentalismo e amore.

C’è chi, invece, divora il cioccolato, in tutte le forme e in tutti i momenti dell’anno, senza accorgersi che, in realtà, è alla ricerca di altro, ad esempio lo zucchero e la panna che sono contenuti in molti snack a base di cioccolato. Una flora intestinale in disbiosi, soprattutto stati di candidosi, possono far aumentare le voglie di zuccheri in generale per ricevere da essi nutrimento per la propria crescita.

Ci sono poi i cosiddetti puristi, innamorati del gusto, odore, consistenza del cioccolato, che provano gratificazione e beatitudine nel mangiarlo, ma soprattutto nel gustarlo. I puristi preferiscono il cioccolato crudista (prodotto senza la tostatura delle fave di cacao e i successivi processi di riscaldamento per l’estrazione del burro di cacao).

Per altri ancora, il cioccolato tradizionale tostato puro e fondente è un sostituto di tè e caffè e delle sostanze eccitanti in esso contenute: teobromina e caffeina.

Non solo i diversi sapori, ma anche le diverse consistenze, possono aiutare a capire il tipo di bisogno che si cerca di soddisfare consumando prodotti a base di cioccolato.

Se tendiamo a soddisfare la nostra voglia di cioccolato con degli alimenti croccanti, come biscotti secchi con gocce di cioccolato o bastoncini biscotto riversiti al cioccolato, può darsi che stiamo provando sentimenti di tensione e di collera, soprattutto nelle relazioni affettive e nella nostra vita quotidiana, e che abbiamo bisogno di svago.

Se preferiamo il cioccolato sotto forma di prodotti dalla consistenza morbida, come gelato, creme, cioccolatini, potrebbero esserci sotto dei sentimenti di tensione e di paura, magari nell’ambito di una relazione in essere o perché si desidera una relazione e si ha un intenso desiderio di amore, bisogno di conforto e di affetto.

Se i tartufi rappresentano il desiderio di sciogliersi in un mare di amore e felicità fiabesca, il gelato al cioccolato potrebbe celare qualche frustrazione per la propria vita sentimentale o uno stato depressivo momentaneo.

Se vogliamo evitare gli eccessi, uscire da una sorta di dipendenza e limitare quello che ci sembra un consumo eccessivo (soprattutto se stiamo cercando di metterci a dieta), proviamo ad imparare a conoscere i messaggi subliminali che ci spingono a desiderare il cioccolato nelle sue varie forme. Potremo così cercare di trarre lo stesso beneficio emozionale e interiore da altre esperienze.

Al posto del cioccolato cremoso, del cioccolato al latte o dei cioccolatini burrosi, perché non provare un bel bagno caldo con una candela, una crema corpo al cioccolato e un bel massaggio? Ne trarremo un senso di benessere e ci faremo una coccola che riuscirà a colmare quel senso di vuoto che avremmo riempito con il cioccolato.

Se invece si pensa al cioccolato come stimolante e si sente l’esigenza di consumarlo perché ci sentiamo spossati e stanchi, forse sarebbe preferibile trovare delle attività più ricreative e creative ed uscire dalla cioccolato-dipendenza.

Bisogna far pace con la propria voglia di cioccolato e capire i messaggi sottesi a questo nostro desiderio, ma, a prescindere da questo, è consigliabile per tutti scegliere prodotti di qualità, non eccessivamente lavorati e raffinati, senza zuccheri o latti in polvere o emulsionanti.

Preferiamo un cacao equo solidale, il più possibile naturale, proviamo il cacao crudo e le cialde di massa di cacao puro.

Ci sono tante possibilità e il cioccolato puro difficilmente crea dipendenze come i prodotti raffinati e ricchi di altri ingredienti.

Cristina Ferrari, Farmacista, Health&Nutritional Coach

 

*David Wolfe e Shazzie, L’anima del cioccolato puro.


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